Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
La cappella funeraria della famiglia Bocconi sorge in una posizione di grande prestigio, proprio accanto allo spazio dell’Emiciclo, all’inizio del viale alberato che separa il Riparto I dal Riparto IV. La poetica liberty ben si esprime nell’imponente architettura in granito bianco di Montorfano, culminante nel baldacchino monolitico che sale fino a raggiungere i 20 metri di altezza; al di sotto di questo, in marmo bianco di Carrara, il gruppo scultoreo rappresentante una Crocifissione con Angeli e figure allegoriche: sul fronte anteriore sono rappresentate la Maternità, il Dolore e la Speranza, mentre su quello posteriore si trovano rappresentazioni della Rassegnazione e della Religione.
Il monumento funebre è stata eretto per volontà di Ferdinando Bocconi (1836-1908), un importante industriale e commerciante milanese, che nel capoluogo lombardo aprì i grandi magazzini “Alle città d’Italia”, in una splendida sede che affacciava proprio su piazza Duomo (corrispondente all’odierna “Rinascente”). A Milano poi, nel 1902, fondò l’Università Commerciale “Luigi Bocconi”, in memoria del figlio deceduto a soli ventisette anni nel continente africano.
L’edicola Bocconi porta la firma dell’architetto comasco Giuseppe Boni (1869-1936) che qui e in altre realizzazioni al Monumentale adotta un linguaggio squisitamente liberty: vedasi l’esempio dell’edicola Origgi (1904-1905), anch’essa realizzata in collaborazione con lo scultore milanese Orazio Grossoni (1867-1952), allievo quest’ultimo di Ambrogio Borghi all’Accademia di Brera e poi formatosi nello studio di Ernesto Bazzaro.
A partire dal 1986, a seguito dell’estinzione della famiglia Bocconi, l’Università Commerciale omonima si è presa carico della manutenzione della sepoltura.
C.Z.
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